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Serie e Paralleli di Resistenze

Formazione

Resistenze (serie e parallelo)

By Matrix
V sez. A Telecom

In elettronica, il termine resistenza, indica tutti quei componenti elettrici che si oppongono al passaggio della corrente. Esse sono contenute negli utilizzatori, cioè, tutti quei componenti che trasformano l’energia elettrica in altre forme. Indicate di solito con “R” e misurate in ohm, le resistenze vengono inserite secondo varie modalità.

La prima è il collegamento in serie.
Due o più resistenze sono collegate in serie quando sono disposte in successione, cioè, l’uscita di una rappresenta l’ingresso dell’altra.




Sottoponendo queste tre resistenze R1, R2, R3 a una tensione di alimentazione V, nascono su di esse delle differenze di potenziale (d.d.p.) VR1, VR2, VR3 non uguali tra di loro. Le resistenze, inoltre, saranno attraversate dalla stessa intensità di corrente I. Quindi, per quanto detto:


IR1=IR2=IR3
Quindi: VR1 diverso da VR2 diverso da VR3


La tensione totale del circuito sarà quindi uguale a:

V=VR1+VR2+VR3

(secondo la legge di Ohm: V=R*I)

Rt*I=R1*I+R2*I+R3*I

(raccogliendo a fattor comune)
Rt*I=(R1+R2+R3)*I

(dividendo ambo i membri per I)

Rt =R1+R2+R3


Concludendo, quindi, un circuito in cui sono presenti più resistenze in serie, può essere semplificato con un’unica resistenza equivalente uguale alla somma di tutti i valori delle resistenze stesse:

Rt =R1+R2+R3+…+Rn



La seconda modalità con qui si dispongono le resistenze, è il collegamento in parallelo.

Due o più resistenze sono collegate in parallelo quando i loro capi sono mutuamente collegati, cioè, quando sono collegati gli ingressi con gli ingressi e le uscite con le uscite.




Sottoponendo queste tre resistenze R1, R2, R3 a una tensione di alimentazione V, nascono su di esse delle d.d.p. VR1, VR2, VR3 uguali tra di loro. Questa volta, però, le resistenze non verranno attraversate dalla stessa intensità di corrente ma da intensità di correnti aventi differenti valori (dipenderanno dai valori delle resistenze). Quindi, per quanto detto:

IR1 diverso da IR2 diverso da IR3
VR1=VR2=VR3


Nella figura i punti A e B rappresentano i nodi, cioè, punti del circuito in cui confluiscono almeno tre rami. In quei punti, la nostra corrente I si divide nelle altre tre correnti. Secondo il primo principio di Kirchhoff, la somma delle correnti entranti in un nodo è uguale alla somma delle correnti uscenti dallo stesso nodo. Quindi per quanto detto:
I=IR1+IR2+IR3
( secondo la legge di Ohm I=V/R)
V/Rt=V/R1+V/R2+V/R3

( raccogliendo a fattor comune)
V/Rt=(1/R1+1/R2+1/R3)*V

( dividendo ambo i membri per V)

1/Rt =1/R1+1/R2+1/R3

Concludendo, quindi, un circuito in cui sono presenti più di tre resistenze in parallelo, può essere semplificato con un’unica resistenza equivalente utilizzando la seguente formula generale:

1/Rt =1/R1+1/R2+1/R3+…+1/Rn


Nel caso in cui bisogna semplificare un circuito in cui sono presenti solo due resistenze in parallelo, si può usare la formula diretta:

Rt =(R1*R2)/(R1+R2)


Rispondi… se hai capito!!
Se hai più lampadine collegate in serie, cosa succede se una di esse si fulmina?

1) Si spegne la lampadina fulminata.
2) Si spengono anche le lampadine buone.

3) Si accendono più forte le lampadine buone


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